Il dolore, un male necessario

Se i dolori sono particolarmente intensi o persistenti, è necessario consultare il medico. I dolori meno preoccupanti, quali per esempio un mal di testa o di denti, oppure i dolori mestruali, muscolari o articolari, possono quasi sempre essere alleviati da alcuni farmaci senza ricetta, utili anche per contrastare i sintomi del raffreddore (febbre, mal di gola e dolori muscolari e articolari). Nel linguaggio di tutti giorni questi farmaci vengono chiamati antidolorifici, nel gergo degli specialisti analgesici.

I più diffusi sono il paracetamolo e gli antinfiammatori non steroidei (FANS), in particolare l’acido acetilsalicilico, il diclofenac, l’ibuprofene e il naproxene. Come indica il nome, e come d’altra parte il paracetamolo, i FANS hanno un meccanismo diverso da quello degli ormoni steroidei, tra cui il cortisone, che intervengono in tutte le fasi dell’infiammazione. I FANS e il paracetamolo possiedono invece la caratteristica di neutralizzare un solo enzima, la ciclossigenasi, inibendo la produzione dei mediatori responsabili delle reazioni infiammatorie e del dolore.

Il paracetamolo, un principio attivo ben tollerato dai pazienti sensibili

Il paracetamolo, ottimamente tollerato, allevia i dolori e abbassa la febbre. Può essere assunto dalla maggior parte dei gruppi specifici di pazienti, tra cui i soggetti particolarmente sensibili, come i neonati o la prima infanzia, le donne in gravidanza e gli anziani. È tuttavia importante rispettare sempre la dose indicata, perché il sovradosaggio può comportare gravi effetti secondari (lesioni epatiche).

Di norma, in assenza di prescrizione medica, bisogna evitare l’assunzione di antidolorifici per più di 3-4 giorni di seguito e oltre 10 giorni al mese.

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