Le allergie possono manifestarsi ad intervalli regolari (raffreddore da fieno) oppure in presenza di determinati fattori scatenanti (allergie alimentari o ai farmaci). Spesso, nonostante i medicamenti, gli antiallergici non riescono ad attenuare i sintomi più acuti, come la lacrimazione, l’irritazione delle mucose o il prurito, che possono diventare una vera tortura. Uno studio clinico statunitense ha rivelato che il raffreddore da fieno incide notevolmente non solo sulla qualità della vita, ma anche sul rendimento lavorativo, che nei soggetti allergici è risultato addirittura inferiore dell’83%. Inoltre, nel 41% dei casi, le persone colpite da allergia hanno dovuto rimanere a casa per almeno una giornata lavorativa.
Nel caso di un’allergia a ricorrenza periodica, come il raffreddore da fieno, vale sicuramente la pena di intraprendere una terapia iposensibilizzante o anche un trattamento omeopatico a lungo termine. Per lottare contro i sintomi più fastidiosi di una forte allergia, oggi si ricorre per lo più agli antistaminici. Queste sostanze neutralizzano l’azione dell’istamina. Molti antistaminici, però, possono provocare reazioni collaterali, come stanchezza, sonnolenza e minor reattività. Anche se i sintomi più fastidiosi dell’allergia spariscono completamente, i farmaci con questi effetti secondari non rappresentano una soluzione soddisfacente, soprattutto per le persone che devono viaggiare molto in auto e per i bambini, il cui rendimento scolastico ne risente.
Per fortuna, nel frattempo sono emerse delle alternative: vari studi clinici comparativi dimostrano che esistono sostanziali differenze tra gli antistaminici per quanto riguarda la stanchezza. Secondo gli studi scientifici, gli antistaminici di seconda generazione possono essere assunti anche da quelle persone che hanno bisogno di rimanere vigili (automobilisti, lavoratori, scolari, ecc.). In farmacia sapranno consigliarvi il farmaco più adatto (p. es. un prodotto contenente il principio attivo loratadina).
