Ormai, il pidocchio è diventato una celebrità. Questo piccolo insetto parassita dell'uomo continua ad imperversare nelle strutture per l'infanzia, pur non essendo vettore di alcuna malattia nota. La più colpita è la fascia di età tra i 6 e gli 8 anni, ma da alcuni anni questo flagello sembra essere sempre più difficile da eliminare dalla testa dei nostri figli. Questa resistenza agli insetticidi è davvero inevitabile?
Negli ultimi decenni le nostre società occidentali hanno sviluppato una tale fobia dell'obesità che la tendenza attuale è quella di criminalizzare indiscriminatamente tutti i grassi. Alcuni studi clinici recenti hanno tuttavia dimostrato la necessità di introdurre dei distinguo, alla luce delle virtù di alcuni grassi.
Quasi senza rendercene conto, ci troviamo a convivere con un gran numero di piccoli disturbi che, senza mettere a repentaglio la nostra prognosi vitale, incidono sul nostro benessere e talvolta anche sulle nostre attività quotidiane; afte e ragadi ne sono un esempio eloquente. Con la scusa della loro innocuità, dobbiamo rassegnarci a sopportare ancora a lungo questi guastafeste? L'arsenale terapeutico odierno, più evoluto, coniuga efficacia, comfort e semplicità.
La pelle costituisce l'interfaccia tra il corpo e il mondo esterno e per questo è il primo organo che subisce le aggressioni quotidiane dell'ambiente. Va pertanto protetta, non solo per evidenti ragioni di salute, ma anche di estetica. Se la pelle esplica un ruolo di protezione, di termoregolazione, d'informazione o di eliminazione, rappresenta anche uno «strumento di comunicazione», come il nostro aspetto o il nostro modo di esprimerci.
La società e le sue molteplici esigenze ci impongono un ritmo di vita sostenuto sul piano nervoso nonché su quello fisico. Il nostro apparato osteolegamentoso è pertanto messo a dura prova ogni giorno: traumi, tendiniti e più tardi artrosi. L'artrosi più frequente, quella del ginocchio, colpisce un terzo degli over 70. Bisogna per questo darsi per vinti?
Sull'inverno, il freddo e le infezioni che ne derivano si è già detto tutto... Eppure ogni anno invariabilmente si ripresenta lo stesso problema delle patologie tipiche di questa stagione, senza che sia possibile sottrarvisi. Tanto vale quindi essere fatalisti e pragmatici: se è inevitabile ammalarsi, tanto vale disporre delle armi migliori per curarsi!
Con i primi freddi dell'anno tornano a fare la loro comparsa quei virus fastidiosi che presto o tardi si impadroniscono delle nostre vie respiratorie. Lo stato influenzale che ne deriva provoca spesso rinite, dolori articolari e febbre. Non esiste infatti un solo virus dell'influenza, ma numerosi agenti patogeni che procurano sintomi simili.
Se la primavera rallegra la maggior parte di noi, è fonte di contrarietà o addirittura di preoccupazione per una parte crescente della popolazione, per la quale la fioritura di un certo numero di piante equivale a raffreddore da fieno, altrimenti detto rinite allergica stagionale. L'esposizione ai pollini può andare da febbraio a ottobre, con un picco in aprile-maggio.
Uno starnuto? Il naso che cola? La gola che pizzica? A quanto pare, i nostri amici virus hanno colpito un'altra volta! Questi compagni indesiderati, che si prefiggono di colonizzare a decine la nostra sfera ORL, non si riposano mai. Se indubbiamente certi periodi dell'anno sono più propizi al loro sviluppo, bisogna comunque rimanere sempre all'erta.
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