Iperplasia prostatica benigna (IPB): quando rivolgersi al medico?

L’iperplasia prostatica benigna (IPB) è un ingrossamento non canceroso della ghiandola prostatica che può rendere difficile la minzione. Diventa sempre più comune con l’età, soprattutto dopo i 50 anni. L’IPB non è certamente una patologia mortale, ma può compromettere gravemente la qualità della vita. Non appena compaiono i primi sintomi, è importante consultare al più presto un medico per confermare la diagnosi ed eventualmente iniziare un trattamento.

La prostata, situata sotto la vescica e intorno all’uretra, ha le dimensioni di una castagna. Il suo aumento di volume comprime l’uretra, provocando problemi di minzione. In parallelo, la prostata ipertrofica preme sulla vescica; questa pressione induce la formazione di urina residua, difficilmente eliminabile.

Fattori di rischio e sintomi

Si ritiene che l’iperplasia prostatica benigna sia dovuta ai cambiamenti ormonali associati all’invecchiamento. Tra i fattori di rischio, l’età e la predisposizione ereditaria, ma anche il sovrappeso, i disturbi cardiovascolari e il diabete.

Quando l’ingrossamento della prostata inizia a bloccare il flusso dell’urina, l’uomo può avere difficoltà a iniziare la minzione, una riduzione del flusso di urina e l’impressione che la vescica non sia completamente svuotata (è così). Di conseguenza, la minzione diventa più frequente, di solito di notte, e più “urgente”.

Una malattia che favorisce le infezioni vescicali

La diagnosi viene fatta con l’esplorazione rettale; possono essere eseguiti ulteriori esami per escludere il cancro alla prostata.

In caso di BHP, le seguenti misure possono attenuarne i sintomi: svuotare il più possibile la vescica ad ogni minzione; andare a urinare non appena si avverte lo stimolo; diminuire il consumo di spezie, bevande alcoliche e caffè; privilegiare il consumo di frutta, verdura e oli di buona qualità; fare moto. In caso di BHP leggera o moderata, alcune piante medicinali come il sabal possono ridurre i sintomi in modo significativo.

Se queste misure risultano insufficienti, è necessario ricorrere al medico, per evitare un peggioramento. Inoltre, l’incompleto svuotamento della vescica favorisce, a medio termine, la proliferazione batterica e le infezioni.

Rita Ducret-Costa
Caporedattore di vitamag®, farmacista laureata all'Università di Bologna, nutrizionista e omeopata.

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