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Come aiutare i clienti depressi

Umore tetro, depressione, affaticamento nervoso… A volte, i clienti si rivolgono a voi per questi motivi. I vostri consigli sensati e mirati sapranno dare sollievo al loro malessere esistenziale.

Il sole e l’attività fisica all’aria aperta, anche nelle giornate grigie, liberano sostanze benefiche per il morale. Ciò detto, in tutte le stagioni, se l’umore non è sempre al top, dovremmo innanzi tutto analizzare quello che mettiamo (e non mettiamo) nel nostro piatto.

 

Le soluzioni nel piatto

Ci sono carenze nutrizionali che possono provocare o peggiorare alcuni disturbi dell’umore. Un apporto insufficiente di carboidrati, la nostra principale fonte di energia psicofisica, comporta sempre, a lungo andare, stanchezza e perdita di energia mentale. Le nostre cellule nervose si nutrono di glucosio! Effetti simili ha una carenza di vitamine del gruppo B, calcio, magnesio o omega-3, indispensabili per il buon funzionamento del sistema nervoso. È per questo che corpo e psiche vengono affaticati dalle diete fortemente ipocaloriche, povere di glucidi e magnesio, oltre che da un consumo eccessivo di bevande alcoliche, che impoverisce l’organismo di vitamine B e di magnesio. Anche l’assunzione regolare di estrogeni (per es. di contraccettivi orali) può provocare disturbi dell’umore, poiché questi ormoni contrastano l’assunzione intestinale della
vitamina B6, una delle vitamine che tonifica maggiormente l’umore. Infine, il protrarsi di situazioni di forte stress comporta una notevole escrezione urinaria di vitamine e minerali dall’azione antidepressiva, con un conseguente rischio di depressione anche per le persone solide come la roccia. Fortunatamente per noi, il nostro corpo secerne naturalmente delle sostanze dall’effetto antidepressivo, i cosiddetti “neurotrasmettitori cerebrali”. Si tratta della dopamina, della norepinefrina, della serotonina e dell’acetilcolina. Quando queste sostanze stimolanti vengono sintetizzate in quantità importanti, abbiamo un morale a prova di bomba.
All’opposto, questa sintesi diminuisce nei soggetti depressi. I farmaci antidepressivi agiscono proprio sui neurotrasmettitori. Sta di fatto che il nostro cervello produce i mediatori del buonumore a partire da sostanze presenti negli alimenti (alcuni aminoacidi, costituenti proteici, e la colina, imparentata con le vitamine del gruppo B), con l’aiuto di vitamine e minerali (in particolare la vitamina B6 e il magnesio). Gli aminoacidi in questione sono la fenilalanina, il triptofano e la tirosina. Il triptofano, aminoacido essenziale di cui sono icchi gli alimenti proteici di origine animale, viene trasformato in serotonina, la fenilalanina in dopamina e norepinefrina e la colina in acetilcolina. Tuttavia, anche se le proteine consumate sono sufficienti, queste trasformazioni possono avvenire al rallentatore se l’alimentazione è carente di vitamina B6 e/o magnesio.

 

Gli alimenti del buonumore

Fortunatamente per noi sono numerosi! Rientrano nell’elenco i carboidrati integrali e complessi, il pesce, i latticini, le carni bianche, le uova, la soia e i suoi derivati, la frutta secca e oleosa. Senza dimenticare il cioccolato fondente (da consumare comunque con moderazione!) che merita ampiamente la sua fama di alimento benefico per il morale per il suo contenuto di fenilalanina e magnesio.

 

Gli integratori contro la depressione

Dopo aver analizzato le abitudini alimentari dei vostri clienti, potete consigliare il magnesio e la vitamina B6, preferibilmente in associazione, gli omega-3 o la lecitina di soia, migliore fonte naturale di colina.
Inoltre, l’iperico, il ginseng, la rodiola rosea o la curcuma (scoperta di recente nonostante la sua tradizione più che millenaria) daranno un valore aggiunto al consiglio.

 

E se ancora non basta…

Se il malessere persiste nonostante queste misure, è necessaria una visita medica. Non si può infatti escludere che si tratti di depressione.

Rita Ducret-Costa
Caporedattore di vitamag®, farmacista laureata all'Università di Bologna, nutrizionista e omeopata.

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