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Stop al naso che cola…

L’autunno e l’inverno sono, per eccellenza, le stagioni dei raffreddori. Alla base dei sintomi ben noti (febbre, cefalea, mal di gola con o senza tosse, naso che cola oppure starnuti a raffica) c’è per lo più un virus. Non è escluso però che un’infezione batterica venga ad innestarsi su quella virale, provocando delle complicanze che vanno curate eventualmente anche con la prescrizione di antibiotici mirati.

In caso di febbre si può ricorrere ad un antipiretico (febbrifugo). L’innalzamento della temperatura, quando non supera i 38,5°, fa comunque parte dei meccanismi di difesa dell’organismo e pertanto non va eliminato. L’individuazione del tipo di tosse, eventualmente  presente, consentirà di scegliere il trattamento più idoneo.

Per risolvere il problema del naso che cola si preferiscono in linea di massima i prodotti topici (per uso locale), che permettono di evitare i possibili effetti collaterali dei preparati per via orale. Il trattamento di elezione è rappresentato dai vasocostrittori topici (xilometazolina, ossimetazolina) che danno un sollievo rapido ed efficace alla mucosa nasale, evitando anche al naso di colare «posteriormente» con il conseguente rischio di irritazioni alla gola. L’uso continuativo di vasocostrittori per più di una settimana oppure dosi troppo elevate possono tuttavia provocare un inaridimento della mucosa nasale e quindi una congestione per effetto rebound (o «di rimbalzo»).

Fate la scelta giusta!

I vari prodotti disponibili si differenziano soprattutto per la durata d’azione, ma anche per il dosaggio: per i motivi precedentemente citati si sceglieranno i preparati a più basso dosaggio e le formulazioni sotto forma di spray, che assicurano una miglior distribuzione del principio attivo.

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