Le cefalee, termine utilizzato nel gergo medico per indicare i mal di testa, sono caratterizzate da dolori unilaterali o generalizzati a livello della scatola cranica. Possono assumere diverse forme e durare poche ore o alcuni giorni. I medici descrivono più di 200 mal di testa, classificati in quattro grandi gruppi.
Le cefalee di tipo tensivo, le più diffuse, sono imputabili allo stress, all’ansia o alla fatica. Le emicranie, che interessano solo il 10% della popolazione, sono spesso associate a disturbi digestivi e oculari. Sebbene la loro eziologia (causa) sia sconosciuta, si sospetta che siano dovute a un’alterazione della stabilità dei vasi sanguigni, dovuta a sua volta, tra l’altro, allo stress, a uno scompenso ormonale (prima o durante il ciclo mestruale) o al consumo di certi alimenti e bevande (carne o pesce affumicato, formaggi, cioccolato, alcolici ecc.). Rare quanto dolorose, anche le cefalee di Horton sembrano essere di origine vasomotoria. Infine, le cefalee sintomatiche si manifestano in concomitanza con le più svariate malattie, per esempio sinusite, otite, artrosi cervicale o ipertensione.
Prevenzione e sollievo
La prevenzione dei mal di testa comporta diversi elementi, tra cui la soppressione del fattore scatenante, un numero adeguato di ore di sonno, la pratica di un’attività fisica dolce e regolare ecc. La terapia prevede invece riposo, applicazione sulla fronte di impacchi caldi o freddi, massaggio delle tempie con un olio a base di essenza di menta. Se il dolore è molto intenso, non si può evitare il ricorso a un analgesico (paracetamolo, ibuprofene, acido acetilsalicilico ecc.). Il paracetamolo, efficace e caratterizzato da una buona tollerabilità, in particolare a livello gastrico, si presta anche ad essere assunto durante l’infanzia, la terza età, la gravidanza e l’allattamento.
