Che si tratti di un piccolo problema o di una malattia grave, fare una ricerca in rete è diventato un automatismo. Questa straordinaria fonte di informazioni ha però i suoi pericoli, che bisogna saper evitare.
Grazie al Web, i pazienti sono sicuramente molto meglio informati. C’è tuttavia il rischio di scontrarsi con parole mediche incomprensibili o di concentrarsi su effetti collaterali rari. Gli ammalati rischiano di preoccuparsi inutilmente. C’è poi il pericolo di trovare informazioni sbagliate o superate.
Tra le tendenze emergenti, le applicazioni per smartphone sono sempre più numerose. Per esempio, quella della Mepha consente di tenere un diario dei valori della pressione arteriosa. La Burgerstein si appresta a lanciare, tra qualche settimana, una app interattiva che consentirà di sapere tutto sui micronutrienti.
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