Sono già vari anni che il numero degli analgesici in libera vendita è diminuito drasticamente. Sul mercato sono rimaste solo le sostanze che hanno un rapporto benefici/rischi positivo. Si tratta del paracetamolo, dell’aspirina e derivati, dell’ibuprofene, del naprossene e del diclofenac. Se assunti per alcuni giorni di seguito, questi analgesici alleviano efficacemente i dolori che possono accompagnare le malattie da raffreddamento, le cefalee, il mal di denti, i dolori articolari, dorsali o mestruali; inoltre abbassano la febbre. Come tutti gli altri farmaci, presentano effetti secondari e rischi di interazioni, per quanto ritenuti modesti. Basti pensare al rischio di emorragie che si corre quando si assumono contemporaneamente anticoagulanti e aspirina!
Per dolori anche di natura molto diversa o nel caso di un raffreddamento con raffreddore o tosse, può succedere che i pazienti assumano parallelamente vari farmaci contenenti gli stessi principi attivi. La conseguenza è il rischio di sovradosaggio e amplificazione degli effetti secondari. È pertanto necessario verificare la composizione dei farmaci che si utilizzano e seguire attentamente i consigli dello specialista (indicazione, posologia massima).
L’armadietto farmaceutico di casa
I medicinali dell’armadietto farmaceutico di casa devono essere utili a tutti i componenti della famiglia, e se possibile anche agli ospiti! In quest’ottica, un posto d’elezione spetta al paracetamolo, efficace e caratterizzato da una buona tollerabilità, in particolare a livello gastrico, nonché adatto ai bambini, agli adulti e agli anziani. Alla posologia raccomandata e per un breve periodo, può essere assunto anche dalle donne in gravidanza. Può essere utilizzato persino durante l’allattamento, sebbene piccolissime quantità passino nel latte materno. Per concludere, un’osservazione fondamentale: quando l’assunzione di analgesici è protratta nel tempo, non si è più nell’ambito dell’automedicazione.
