La parola “stress”, di utilizzo costante, ha per lo più una connotazione negativa. In realtà, si tratta di una parola neutra. Lo stress può avere conseguenze positive o negative. La sua gestione è uno dei parametri
dell’intelligenza emozionale, ragione per cui ognuno di noi è più o meno predisposto a gestire lo stress. Inoltre, è possibile imparare ad ottimizzare questa capacità.
I due tipi di stress
Esiste uno stress positivo, il cosiddetto “eustress”, e uno stress negativo, il “distress”. Il primo libera sostanze chimiche che ci danno forza ed energia, mentre il secondo stanca o addirittura esaurisce l’organismo. Nella vita quotidiana, spesso si confonde la fretta con lo stress. In caso di stress, la prima domanda da porsi è quindi questa: il mio è uno stress positivo o negativo?
Che cosa bisogna fare in caso di stress negativo?
Innanzi tutto, bisogna identificare gli elementi che ci mettono in situazione di stress negativo. Si tratta dei cosiddetti “stimoli stressori”, i cui effetti dipendono dalla durata dell’esposizione e dell’intensità che producono su di noi. Concretamente, se si prendono 3 persone confrontate allo stesso problema, la prima può farne una collina, la seconda una montagna da 2000 metri e la terza l’Everest! Se non reagiamo a questi stimoli stressori,
ne subiamo i sintomi fisici e/o psicologici.
E poi?
In psicologia si parla spesso di S.G.A. o sindrome generale di adattamento. Se le misure con cui ci adattiamo agli stimoli stressori non sono sufficienti, i sintomi aumentano. Bisogna poi riflettere sulle seguenti strategie: posso eliminare gli stressori? Sono disposto a continuare a subirli oppure desidero adattarmi e/o introdurre delle misure che mi diano sollievo?
Subire lo stress è molto pericoloso perché, come abbiamo visto, è estremamente faticoso per l’organismo. In occasione del prossimo articolo studieremo le altre alternative esistenti. Vedremo che un’ottima risposta consiste nell’adattarsi agli stimoli stressori negativi. E adattarsi non significa affatto subire lo stress negativo!