Un tema tabù: l’alito cattivo

    I denti vengono puliti coscienziosamente, ma alla lingua chi ci pensa?

    Sicuramente Vi è già capitato di trovarvi in questa situazione: cominciate a parlare con qualcuno e già dalle prime risposte Vi accorgete che ha l’alito cattivo, un fiato cosi fetido da darvi quasi voglia di scappare! L’alito cattivo viene percepito come una tara, ma purtroppo non se ne parla quasi mai.

    Questo problema è causato dai batteri che scompongono i residui di cibo, saliva e cellule della mucosa della cavità orale, dando origine a composti maleodoranti, i quali si accumulano soprattutto sulla parte posteriore della lingua, nei solchi profondi, le cosiddette papille vallate.

    I batteri trovano anche condizioni ideali negli spazi interdentali e nelle tasche gengivali. Gli studi confermano questo nesso tra la patina della lingua e l’alito: maggiore è la patina, più marcata è l’alitosi.

    L’alitosi mattutina è dovuta al rallentamento dell’attività della muscolatura della lingua e delle guance durante il sonno, nonché alla minor produzione di saliva con formazione di amine e di composti sulfurei, noti per l’odore caratteristico di uova marce.

    Stop all’alitosi!

    Per risolvere il problema eliminando la patina da lingua e denti, si consiglia l’uso di dentifrici con un’azione antibatterica profonda, ma anche di spazzolini da denti a setole piccole e morbide, provvisti dell’apposito accessorio per la pulizia della lingua, oppure dello specifico gratta-lingua a lamelle di plastica.

    I colluttori disinfettanti rappresentano un utile supporto alle misure di tipo meccanico.