L’ipertensione, una malattia da curare

    Nei paesi industrializzati, circa il 20-30% della popolazione soffre di ipertensione. Dopo i 60 anni, questa percentuale raggiunge addirittura il 50%. Spesso l’ipertensione non provoca alcun sintomo particolare. Una pressione molto alta, tuttavia, può far insorgere problemi come mal di testa, turbe visive e/o ronzii auricolari.

    I valori giusti

    La pressione arteriosa si misura con un apparecchio chiamato tensiometro o sfigmomanometro e viene espressa in millimetri di mercurio. In realtà, si registrano i due valori della pressione arteriosa, che varia in funzione del battito cardiaco: la massima e la minima. Quando il cuore si contrae per spingere il sangue nelle arterie, la tensione aumenta in rapporto all’afflusso di liquido: è la pressione sistolica (il primo valore). Il secondo numero indica invece la pressione diastolica, che corrisponde allo stato di rilassamento del muscolo cardiaco, nel momento in cui si riempie nuovamente di sangue. Per stabilire con certezza i valori pressori, bisogna ripetere la misurazione alcune volte, a riposo, da seduti, con un bracciale adeguato al diametro del braccio (oppure del polso, a seconda dell’apparecchio utilizzato). La pressione è ritenuta normale entro 140/90 mm Hg. Oltre questa soglia, si parla di ipertensione arteriosa.

    Perché aumenta la pressione?

    Con l’età, si riscontra un lieve aumento fisiologico della pressione, che dipende anche dallo stress, dall’attività fisica e dall’ora della giornata. Per lo più, si ignorano le cause dell’ipertensione, che viene allora definita «essenziale». In alcuni rari casi, alla base dell’incremento pressorio c’è una malattia (nefropatia o scompenso ormonale). L’innalzamento patologico della pressione sembra tuttavia imputabile a vari fattori: il sovrappeso, il consumo eccessivo di sale (cloruro di sodio), di grassi e di alcol, il fumo, la mancanza di moto e l’eccesso di stress. Nel 20-40% dei casi di ipertensione, si ritiene inoltre che ci sia una predisposizione ereditaria.

    Le conseguenze di un’ipertensione non curata

    Perché l’ipertensione non curata è cosi pericolosa? Perché è responsabile di numerose complicanze a lungo termine, a carico del sistema cardiovascolare e di vari organi. Il cuore, per esempio, è sottoposto ad un sovraccarico di lavoro niente affatto trascurabile, che ne provoca l’ingrossamento ed il logorio, i quali a loro volta sfociano progressivamente nell’insufficienza cardiaca. Le arterie, fortemente sollecitate, hanno tendenza a restringersi e a perdere la loro elasticità. Arteriosclerosi, angina pectoris, infarto miocardico, ictus cerebrale o insufficienza renale’ l’elenco delle conseguenze dell’ipertensione è purtroppo piuttosto lungo.

    L’importanza della terapia

    Per ridurre il rischio di complicanze, è fondamentale che l’ipertensione sia ben curata. Gli studi scientifici hanno dimostrato a più riprese i numerosi vantaggi dei trattamenti anti-ipertensivi. Nella fase iniziale, talvolta si riesce a far scendere la pressione applicando alcune norme alimentari e d’igiene. Oltre tale fase, il ricorso ai farmaci diventa inevitabile. Esistono varie classi di farmaci, tra cui il medico curante può scegliere, sulla base di criteri individuali. Le sostanze più utilizzate sono gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, gli antagonisti dell’angiotensina II, i diuretici, i betabloccanti e i calcioantagonisti. Non di rado bisogna ricorrere a due, o addirittura a tre farmaci contemporaneamente. Alcune norme d’igiene alimentare e di vita sono assai raccomandabili, non solo per gli ipertesi. Infatti, come abbiamo visto, quando l’ipertensione è agli inizi, queste norme possono addirittura far scendere la pressione; più tardi, favoriscono l’azione dei farmaci e prevengono il peggioramento della malattia. Eccole:

    • seguire un’alimentazione sana ed equilibrata; ridurre il consumo di sale e di grassi
    • smettere di fumare
    • tenere sotto controllo il peso e cercare di perdere i chili in eccesso; – evitare le situazioni di stress
    • adottare una buona igiene di vita, in particolare per quanto concerne la pratica regolare di un’attività fisica, anche moderata
    • contenere il consumo di alcolici
    • curare, seguendo i consigli del medico, eventuali problemi del metabolismo dei grassi (p. es. un eccesso di colesterolo nel sangue)
    • in caso di diabete, è fondamentale un buon controllo della glicemia
    • dormire a sufficienza (6-8 ore per notte)
    • farsi controllare regolarmente la pressione (una o due volte all’anno dai 45 anni in poi e con maggior frequenza se si soffre già di ipertensione).

    Misurarsi da soli la pressione

    Gli ipertesi possono sentire il desiderio di controllarsi regolarmente la pressione a casa propria. In alcuni casi, è il medico che lo consiglia. E’ il metodo migliore per seguire da vicino l’efficacia delle misure che si sono adottate per migliorare la propria salute, nonché l’azione della terapia farmacologica. Volendo, si possono registrare i valori rilevati in un apposito diario, insieme a particolari osservazioni (p. es. effetti secondari, sforzi particolari, compresse dimenticate). Studiato dagli specialisti, questo diario può essere richiesto al medico curante. I tensiometri venduti in farmacia o nei negozi specializzati sono attualmente di buona qualità, affidabili e facili da usare. Dato che la pressione sanguigna reagisce molto rapidamente alle più svariate circostanze, per ottenere valori affidabili bisogna tener conto di determinate indicazioni:

    • misurarsi sempre la pressione sullo stesso braccio, all’incirca alla stessa ora
    • non fumare, non bere alcolici o caffè prima della misurazione
    • prima del controllo, rimanere tranquillamente seduti per 5 minuti
    • fissare correttamente l’apparecchio (facendo riferimento alle istruzioni)
    • durante il controllo, rimanere tranquilli, senza parlare
    • se la pressione è quella del polso, tenerlo all’altezza del cuore. Alcuni apparecchi dispongono anche di altre funzioni, che consentono di seguire l’andamento della pressione nell’arco di un determinato periodo (profilo quotidiano o a lungo termine).

    Questi autentici piccoli computer portatili registrano i valori giorno dopo giorno, calcolando automaticamente medie e fluttuazioni. I risultati, visualizzati sullo schermo, sono sempre disponibili e possono addirittura essere trasferiti nel computer.