Herpes labiale

    Non lasciamoci indebolire e imbruttire dall’herpes!

    Improvvisamente le labbra bruciano, pizzicano e prudono. Molto in fretta appaiono delle bollicine contenenti un liquido opaco, che in seguito si aprono trasformandosi in ulcerazioni e in croste antiestetiche e dolorose. L’HVS1 (l’Herpes Simplex Virus 1) ha colpito ancora

    Più comunemente conosciuto come “febbre delle labbra”, l’herpes labiale è un’affezione antiestetica, imbarazzante e fastidiosa. Molto contagioso e diffuso, colpisce quasi il 90% degli adulti. Una volta entrato nell’organismo, il virus rimane latente: impossibile scacciarlo dai gangli linfatici, dove ha ottenuto asilo a vita. Quando esce dal letargo, parassita il bordo delle labbra e provoca la comparsa della malattia, la cui durata varia dai 5 ai 15 giorni. In circa un terzo dei soggetti, l’affezione si manifesta in modo ripetitivo, a intervalli irregolari o a un ritmo personale (da qualche volta al mese a 2 o 3 all’anno). Negli altri, invece, il virus rimane invisibile, tenuto in scacco, molto probabilmente, dalle difese immunitarie del suo padrone di casa.

    Il ruolo del sistema immunitario

    Tra i fattori scatenanti figurano le situazioni in cui il sistema immunitario è debole, quali le malattie infettive, lo stress, la stanchezza e l’avvicinarsi del ciclo, nonché l’esposizione al sole. Dal canto suo, l’herpes indebolisce le difese naturali creando così un terreno fertile per la comparsa di altre malattie.

    Misure preventive valide

    La prevenzione prevede l’assunzione di alimenti immunostimolanti, quali la vitamina C, lo zinco e l’acido gammalinolico contenuto nell’olio di borraggine e di enotera. Quest’ultimo è particolarmente indicato, essendo la sua produzione endogena (del corpo) ridotta da qualsiasi infezione virale.

    Un’altra misura preventiva consiste nell’evitare gli alimenti ricchi di arginina, un amminoacido che favorisce la proliferazione dell’herpes, come le nocciole, le arachidi, le noci, le mandorle, il cioccolato, i semi di sesamo e le noci di cocco.

    La terapia fa ricorso a una crema contenente dei potenti principi attivi specifici, ad esempio l’aciclovir e il valaciclovir. L’applicazione tempes-tiva (non appena si avverte il prurito) di un tale prodotto permette di accelerare il processo di guarigione e, in alcuni casi, perfino di bloccare totalmente l’azione del virus evitando la comparsa delle sgradevoli bollicine.