Aiuto, le mie gambe!

    Il gonfiore di gambe e caviglie e le varici fanno parte di queste problematiche. Solo la metà delle persone affette da insufficienza venosa presenta tuttavia segni visibili dall’esterno. Le gambe pesanti, il prurito, i formicolii, il bruciore e i crampi notturni ai polpacci fanno sospettare una patologia già in atto o comunque incipiente.

    Un’attività fisica moderata e regolare, come la marcia e il nuoto, sviluppa la muscolatura degli arti inferiori che sostiene le vene. Sono consigliate anche le docce fredde e, qualora si debba mantenere a lungo la stazione eretta, l’utilizzo di calze contenitive. Dal punto di vista nutrizionale si raccomanda di privilegiare gli alimenti ricchi di vitamina C e di bioflavonoidi (agrumi, kiwi, cavoli, peperoni ecc.), che rinforzano le pareti venose e capillari.

    Attenzione invece ai fattori aggravanti, che vanno limitati o addirittura eliminati: la sedentarietà, i bagni caldi, l’esposizione prolungata ai raggi solari e l’obesità. 

    I benefici delle piante

    La fitoterapia esplica un ruolo fondamentale nel trattamento dell’insufficienza venosa. Molte piante rinforzano le pareti di vene e capillari, diminuendone la permeabilità: l’ippocastano, l’hamamelis, il rusco aculeato, il sorbo ecc., che entrano nella composizione dei venotonici per via orale e per uso locale.
    Per dare sollievo alle gambe gonfie sono sufficienti due capsule al giorno di un prodotto a forte dosaggio di ippocastano. Il risultato è analogo a quello che si otterrebbe indossando un collant contenitivo, purché la cura duri almeno 12 settimane.