Comunicare viene dall’identica parola latina che significa «essere in rapporto con». Comunicando, si induce nell’interlocutore un comportamento. La comunicazione è un processo interpersonale con cui inviamo e riceviamo dei segnali che comportano dei messaggi. Sicuramente ve ne renderete conto nella vita quotidiana: è molto difficile essere sulla stessa «lunghezza d’onda» del proprio interlocutore. È in questa difficoltà che consiste la ricchezza ma anche la difficoltà della comunicazione.
Da dove viene questa difficoltà? Semplicemente dal fatto che ciascun essere umano attribuisce un significato diverso ad ogni parola! Per esempio, la parola «rosa» può ricordare ad uno un fiore qualsiasi, ad un altro il fiore per eccellenza, il profumo per un terzo, l’amore per un quarto… o magari le spine per un quinto. Noi decodifichiamo il messaggio attraverso i nostri filtri personali. Questo grafico illustra tale fenomeno:
Inoltre, il messaggio riveste due forme, verbale e non verbale. La comunicazione verbale utilizza le parole, mentre il non verbale rimanda a tutti i messaggi trasmessi da corpo e gestualità. Secondo alcuni studi, nei rapporti interpersonali, circa il 70% del messaggio transita dalla comunicazione non verbale!
Detto ciò, come procedere per ottimizzare la capacità di mettersi sulla stessa «lunghezza d’onda»? Possiamo già utilizzare alcuni strumenti della comunicazione di base. Pensiamo soprattutto all’ascolto attivo; allenatevi ad ascoltare davvero l’interlocutore con attenzione. Anche la riformulazione (o feed-back o riscontro) è un mezzo valido. Anche il chiarire offre l’opportunità di capire il senso di una parola. Per esempio: «Cosa significa per lei essere simpatico?»
Avremo modo di illustrare, in un prossimo articolo, altri aspetti della comunicazione, tra cui l’implicito, l’esplicito, i principi di base della comunicazione non violenta.
Auguro a tutti voi una comunicazione ricca ed efficace.
