“Mi basta un niente per ingrassare. Ingrasso anche solo guardando un bignè al cioccolato”. Molte persone sono convinte di non "meritare" di essere in sovrappeso. Hanno davvero ragione? E in tal caso, che cosa possono fare?
È innegabile che non tutti siamo uguali davanti alle diete e alla bilancia. Il numero di cellule adipose fa parte del nostro codice genetico, esattamente come il colore dei capelli e degli occhi. Tuttavia, la causa non è sempre la predisposizione ereditaria. Spesso, la pigrizia del metabolismo è di tipo acquisito.
Stimolare la tiroide
La prima misura da adottare consiste nello stimolare la tiroide, che regola il metabolismo e la produzione di energia: quando questa ghiandola funziona al rallentatore si osserva una tendenza ad ingrassare. Ma può succedere che la tiroide sia semplicemente pigra, pur senza presentare alcuna malattia. Già questa pigrizia è sufficiente a rallentare il metabolismo. Innanzi tutto, si devono consumare alimenti ricchi di iodio, oligoelemento che serve alla tiroide per la sintesi ormonale: pesci d'acqua salata, sale marino, alghe di mare (disponibili anche come integratori alimentari). La riflessologia può contribuire anch’essa a risvegliare il metabolismo, come pure l'omeopatia. La tintura madre di un'alga marina, per es. Fucus vesiculosus e l'estratto tiroideo in diluizione stimolante, Tiroide 4 CH, danno spesso buoni risultati.
Sviluppare la massa muscolare
Il metabolismo può essere stimolato anche sviluppando la massa muscolare con lo sport, la ginnastica e il bodybuilding. Con il passare degli anni, il metabolismo rallenta e si ingrassa più facilmente anche perché si registra una perdita progressiva della massa muscolare. La sedentarietà e le diete dimagranti drastiche, che fanno perdere in pari misura muscoli e grasso, conducono sempre, alla lunga, a un rallentamento del metabolismo. Non lo si ripeterà mai a sufficienza: un corpo a cui si sono imposte troppe privazioni reagisce conservando preziosamente la massa adiposa.