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Temibile burnout

Fattori di rischio

L’evoluzione della società contemporanea rappresenta un fattore di rischio. L’attuale politica industriale basata sulla competitività che predilige la produzione è un esempio di come la persona non sia considerata in tutta la sua complessità. Le misure di organizzazione del lavoro si definiscono con il termine promettente di reengineering, per tradursi nel concetto di  sempre più lavoro di qualità e poco personale qualificato.
In questo contesto  si manifestano i campanelli d’allarme, premonitori dei primi disagi psico-fisici spesso sottovalutati.

Sintomi

Nel medesimo contesto si insinua lentamente uno stato di esaurimento fisico e psichico che coinvolge l’intera personalità di chi ne è colpito. La sua comparsa pluridimensionale è determinata da una moltitudine di fattori. Le complicanze più severe comportano:
•    l’esaurimento emozionale con la sensazione di essere arrivati agli sgoccioli, o di essere presi in trappola senza una via d’uscita;
•    la percezione di spersonalizzazione con conseguente negatività e distacco dalle persone con le quali si interagisce;
•    la diminuzione del senso di compimento e di realizzazione di sé.

Prevenzione

Si propone di prevenire la comparsa dei sintomi nei luoghi di lavoro attraverso una ripartizione equa del carico lavorativo e delle responsabilità. Definire un margine di manovra per far fronte alla domanda  implica una diluizione della pressione  esercitata nel raggiungere gli obiettivi previsti. È importante inoltre far sostenere efficacemente il personale da un consigliere esterno, a chi possa rivolgersi senza dover temere  conseguenze.
Tale approccio rivitalizza il riconoscimento del lavoro e mette al riparo contro gli effetti nefasti della società perennemente sotto stress. Meglio prevenire che curare.

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