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Si liberi dalla forfora!

Anche se è del tutto normale che frammenti di pelle morta si stacchino dal cuoio capelluto come pure dal resto della cute, può accadere che questo processo di continuo rinnovo dell’epidermide assuma proporzioni fastidiose. La forfora, oltre a essere antiestetica, è talvolta accompagnata da problemi più gravi del cuoio capelluto quali irritazione, arrossamento e prurito. Si parla allora di dermatite seborroica, un’affezione cutanea provocata dal fungo Pityrosporum ovale. Quest’ultimo è infatti onnipresente (cioè presente praticamente in tutta la popolazione), ma sembrerebbe che per motivi ereditari certe persone vi siano più sensibili. Un terreno individuale predisposto è ulteriormente aggravato da elementi esterni come lo stress, i fattori climatici, l’alimentazione, i mutamenti ormonali o un sistema immunitario indebolito.

Se la forfora non è collegata ad una malattia cutanea più grave ma dà semplicemente fastidio, in quanto aderisce al cuoio capelluto (forfora grassa), si sceglierà uno shampoo antiforfora standard, la cui azione consiste essenzialmente nello staccarla. Tra questi prodotti troviamo shampoo a base di zolfo, di catrame, di derivati dello zinco o di sostanze vegetali. La componente detergente di un tale shampoo deve assolutamente essere molto blanda, dato che i capelli si dovranno lavare spesso senza però sgrassare eccessivamente il cuoio capelluto, che potrebbe reagire producendo una quantità ancora maggiore di sebo.

Se la forfora è molto abbondante o se si osservano i segni caratteristici di una dermatite seborroica (vedi sopra), è necessario ricorrere a un prodotto che agisca in modo specifico sul fungo Pityrosporum ovale. Tra i diversi funghicidi, il ketoconazolo, una sostanza utilizzata per combattere anche altri tipi di micosi, si è rivelato particolarmente efficace e ben tollerato in forma di shampoo (ad una concentrazione dell’1%, disponibile in farmacia senza ricetta medica).

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