Un tempo «esaltate», le terapie ormonali sostitutive sono attualmente molto controverse. Di fronte al proliferare di informazioni allarmanti e di pareri contraddittori, le donne mature non sanno più dove sbattere la testa. Per quanto mi riguarda, all’epoca in cui queste terapie erano una «conditio sine qua non» per sottrarsi ai disturbi della post-menopausa, non ne sono mai stata una convinta sostenitrice, e ne ho sottolineato i vantaggi, ma anche le controindicazioni e le possibili alternative. Ho sempre detto chiaramente che «La scelta è della paziente, e il medico deve rispettarla». Adesso, mi rifiuto di farmi prendere da questa «ormono… fobia» delirante.
Una terapia ormonale sostitutiva di lunga durata aumenta in modo relativo il rischio di sviluppare un cancro al seno. Va infatti vista in un contesto globale. L’obesità, la sedentarietà, l’eccesso di grassi saturi e il consumo smodato o regolare di alcool (più di 2 bicchieri di vino al giorno!) rappresentano altri fattori di rischio per la ghiandola mammaria, importanti quanto gli ormoni, ma privi dei vantaggi di questi ultimi. Fate pertanto la vostra scelta con l’aiuto competente dello specialista di fiducia!
