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Lesioni muscolari o articolari: il comportamento da adottare

Tutti traggono giovamento dalla pratica di uno sport o di un’attività fisica regolare. L’elasticità e la forza muscolare migliorano, la forma fisica diventa più smagliante, il senso dell’equilibrio viene allenato, senza dimenticare gli effetti positivi sul peso corporeo e sul metabolismo.

Le lesioni frequenti

La corsa, il tennis, la pallavolo e il calcio, con le tipiche accelerazioni e fermate brusche, sono sport che comportano un rischio particolarmente elevato di lesioni muscolari e articolari. La lesione più comune è probabilmente la distorsione della caviglia. Altre lesioni frequenti sono gli stiramenti, gli strappi muscolari e le lussazioni (v. «Il dizionario»). Attenzione, però, possono farsi male anche i non sportivi, per esempio inciampando sulle scale o scivolando!

Curarsi con l’omeopatia

Esistono diversi medicinali omeopatici per uso interno o esterno che aiutano a curare le lesioni dell’apparato locomotore. Conosciamo tutti l’Arnica per uso interno, ma anche i ceppi Symphytum (problemi a carico di ossa, tendini e articolazioni), Rhus toxidendron (problemi che interessano il tessuto connettivo, i tendini e i muscoli) oppure Ruta graveolens (in caso di impatto diretto) risultano utili a seconda dei casi. Esistono inoltre gel o pomate per uso esterno che contengono diversi ceppi omeopatici. Subito dopo l’infortunio, il dolore è così forte che può impedire di dormire. Talvolta può essere necessario assumere per alcuni giorni un analgesico (antidolorifico) che possieda anche un’azione antinfiammatoria.

Tutore, taping o strapping

In presenza di una lesione riconducibile a una distorsione, vanno seguite le raccomandazioni dell’acronimo RGCS (v. il riquadro). Non appena possibile, bisogna ricominciare a servirsi dell’articolazione in questione, stabilizzandola e sostenendola, per esempio con un tutore in polipropilene. È sempre più frequente anche l’uso di bendaggi speciali, il cosiddetto taping (contenimento non elastico) o strapping (contenimento elastico), il cui ruolo è quello di stabilizzare e sostenere l’articolazione o i muscoli, alleggerendone il carico. In genere l’applicazione è di competenza del medico o del fisioterapista, ma gli sportivi dilettanti o gli interessati possono acquisire le nozioni necessarie per il corretto utilizzo che consente di recuperare la mobilità.

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