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Le novità su un vecchio argomento

Il dolore, vecchio quanto l’umanità, è fonte di preoccupazioni fin dalla notte dei tempi. In Mesopotamia veniva considerato una punizione, mentre gli antichi Egizi ritenevano che fosse provocato dallo spirito dei defunti penetrato nell’organismo.
Questa sensazione spiacevole è però il segnale di allarme di fronte ad un problema di salute incombente o già presente e pertanto non va fatta tacere. La percezione e l’interpretazione del dolore possono comunque variare sensibilmente da un soggetto all’altro in funzione del suo vissuto.

La prima contromisura consiste nell’identificare ed eliminare la causa. Spesso però questa ricerca risulta difficile, per non dire impossibile. In tal caso è necessario intervenire sui sintomi, attenuando il dolore fino a ripristinare il benessere dell’organismo.

Da tempo sono note alcune sostanze di provata efficacia antidolorifica: il paracetamolo, l’acido acetilsalicilico (AAS) e l’ibuprofene.

La scelta dell’antidolorifico più adatto

I criteri fondamentali sono la tollerabilità, l’efficacia e la praticità della somministrazione.

L’AAS e l’ibuprofene appartengono al gruppo degli antireumatici non steroidei, ad azione antidolorifica, antipiretica ed antinfiammatoria, ma per i quali esistono degli effetti collaterali e vanno osservate alcune limitazioni. A causa del loro meccanismo d’azione possono provocare intolleranza gastrica, microemorragie a carico della mucosa dello stomaco ed allergie. L’AAS va somministrato con cautela ai bambini di età inferiore ai 12 anni, evitato nell’ultimo trimestre di gravidanza e può addirittura scatenare pericolose interazioni con altri farmaci.

Solitamente, il paracetamolo è un antipiretico e antidolorifico ben tollerato. Rispettando la posologia, può essere somministrato in tutte le fasce di età, dal neonato all’anziano. Si presta anche all’uso puntuale e sporadico durante la gravidanza e l’allattamento e può essere assunto dagli asmatici e dai soggetti affetti da sensibilità gastrica.

Oltre alle ben note forme di somministrazione, esiste una compressa che si scioglie sulla lingua nell’arco di un minuto e permette una pratica assunzione senz’acqua.

L’uso frequente o prolungato di antidolorifici risulta nocivo per l’organismo. In caso di dolori cronici è assolutamente necessario consultare il medico.

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