L’aromaterapia, oli davvero essenziali

Davanti al crescente rifiuto dell'onnipresenza del farmaco da parte dei pazienti, da alcuni decenni stanno tornando alla ribalta alcuni approcci terapeutici ancestrali. Uno di questi è l'aromaterapia, che merita pienamente l'attenzione che suscita non solo tra i ricercatori, ma anche tra la popolazione in genere. Non bisogna però peccare di ingenuità: l'uso degli oli essenziali richiede rigore e precisione.

Olio essenziale ed essenza

L’olio essenziale (OE) è prodotto distillando un'essenza vegetale contenuta a sua volta all'interno di piccole "sacche" presenti sulle piante aromatiche. Nel caso specifico degli agrumi, l'olio essenziale si ottiene dalla spremitura delle bucce, senza distillazione; è per questo che spesso si parla di essenza di limone, per esempio. Si tratta quindi di sostanze molto concentrate: gli OE rappresentano spesso meno del 5% della pianta di origine.

Capire prima di usare

Gli OE sono identificati dal punto di vista biologico e biochimico: bisogna conoscere specie, sottospecie o varietà delle piante, ma anche la molecola predominante. Il timo da timolo non ha le stesse indicazioni di quello da linalolo o da tujanolo. Sono quindi le grandi famiglie chimiche (alcoli, esteri, ecc.) presenti negli OE a determinarne quelle proprietà comuni da cui dipende il loro utilizzo.

Le vie di somministrazione sono proposte in funzione delle indicazioni, ma anche di eventuali effetti collaterali. Le più utilizzate sono l'inalazione, la via orale e cutanea. Per quest'ultima, è frequente l'aggiunta di oli vegetali, per migliorare la tollerabilità cutanea e la penetrazione dell'OE.

Le possibilità offerte dall'aromaterapia richiedono spesso il parere illuminato di un terapeuta esperto, per la varietà di proposte disponibili, dall'OE unitario alle miscele più complesse.

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