Bisogna diffidare delle gocce nasali?

In caso di raffreddore, ricorrere alle gocce nasali o ad altri prodotti topici (spray, gel, ecc.) non è un gesto irrilevante.

Il tessuto connettivo della mucosa nasale è attraversato da numerosi vasi sanguigni; la loro dilatazione dovuta al raffreddore causa un rapido rigonfiamento della mucosa, un’eccessiva produzione di muco e un’ostruzione nasale. Costretta a subentrare nella respirazione, la bocca non è in grado di umidificare l’aria inspirata. Di conseguenza, la respirazione orale tende a irritare e disidratare la laringe e i bronchi.

Provocando il restringimento dei vasi sanguigni (vasocostrizione) e una diminuzione delle secrezioni, le gocce nasali decongestionano la mucosa e liberano il naso. In tal modo alleviano i sintomi del raffreddore e aiutano a prevenire altre affezioni respiratorie. Tuttavia, il loro impiego deve essere di breve durata: una settimana al massimo. Oltre questo lasso di tempo, tali gocce possono, da un lato, comportare una certa assuefazione (da cui la necessità di una sempre più frequente applicazione) e, dall’altro, essere all’origine di una rinite secca, caratterizzata dalla formazione di croste e da difficoltà respiratorie.
Si noti che le restrizioni sopra indicate riguardano esclusivamente i prodotti topici per il naso contenenti vasocostrittori. I prodotti a base di soluzione fisiologica o di acqua di mare sterilizzata non presentano alcun effetto indesiderato, neanche a lungo termine.

Rita Ducret-Costa
Caporedattore di vitamag®, farmacista laureata all'Università di Bologna, nutrizionista e omeopata.

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