Acne: come liberarsene?

Pelle lucida, punti neri e bianchi, brufoli, pustole: pur non essendo una malattia grave, l’acne ha un impatto psicologico non trascurabile, perché compromette fortemente l’aspetto estetico.

Interessa l’80% degli adolescenti ed è una delle patologie dermatologiche più frequenti. Se i ragazzi sono leggermente più colpiti delle teenager, il rapporto è invertito in età adulta: ne soffre infatti il 30% delle donne tra i 25 e i 40 anni e il 12% tra i 25 e i 58 anni rispetto al 3% degli uomini.

L’acne è provocata dall’ostruzione dei follicoli pilosebacei a seguito di una produzione eccessiva di sebo e alla presenza di cellule morte. Questo processo provoca un’infiammazione cutanea, favorendo la proliferazione di batteri. Le aree più colpite sono solitamente il viso, le spalle, la schiena e talvolta il petto. L’acne ha numerose cause: la predisposizione ereditaria, le fluttuazioni ormonali (in particolare gli ormoni maschili), i contraccettivi orali, le intolleranze alimentari.

La cura della pelle viene prima di tutto

È comunque indispensabile un’igiene cutanea ineccepibile. Dopo una detersione profonda della pelle, senza aggredirla, con un detergente non alcalino e una lozione antisettica, andrà applicata una crema specifica. Tra i principi attivi più diffusi, si rammentano il perossido di benzoile, il nitrato di miconazolo, la tretinoina, l’acido salicilico, lo zinco, gli acidi della frutta, la bardana e l’aloe vera.

L’esfoliazione, che aiuta ad eliminare le cellule morte, è consigliata con una frequenza di una volta alla settimana. Inutile dire che i foruncoli non devono essere schiacciati, perché in questo modo si favorisce la propagazione dell’infezione, mentre è consigliabile la rimozione regolare dei comedoni dall’estetista.

Le parti esposte al sole devono inoltre essere protette con un prodotto solare opacizzante e non comedogeno. Il sole è infatti un falso amico dell’acne: se inizialmente asciuga la pelle, successivamente induce un peggioramento dell’infiammazione. Bisogna evitare il più possibile di truccarsi, poiché il trucco ostruisce i pori.

Se queste misure non sono sufficienti, restano comunque indispensabili, ad integrazione delle terapie orali quali la somministrazione di antibiotici con un’azione specifica sui batteri dei foruncoli.

 

Il ruolo dell’alimentazione e degli integratori

Benché il ruolo del cibo sia talvolta ancora discusso, i nutrizionisti sono pressoché unanimi nell’affermare che:
• sono da evitare i grassi saturi e solidificati, i cibi ricchi e troppo salati (patatine fritte, patatine da aperitivo, mandorle salate) e i prodotti a base di cereali raffinati
• vanno preferiti la verdura, la frutta, i prodotti a base di cereali integrali e il pesce.

Sul fronte degli integratori, la vitamina A e lo zinco a dosi elevate richiedono una prescrizione medica. Il tuo operatore sanitario può consigliarti:
• l’acido gamma-linolenico sotto forma di olio di borragine o di enotera, in associazione con non meno di 100 mg di vitamina E,
• un preparato multiminerale contenente selenio e zinco, oligoelementi efficaci nel trattare le pustole.

Rita Ducret-Costa
Caporedattore di vitamag®, farmacista laureata all'Università di Bologna, nutrizionista e omeopata.

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