Cosa si può fare contro la stanchezza persistente?

Dall’uomo di affari che deve smaltire varie pile di pratiche alla madre di famiglia che non sa più dove sbattere la testa, passando dallo studente che crolla sotto il peso dei compiti, la stanchezza non risparmia nessuno. Quand’è occasionale e di breve durata, non deve destare preoccupazione. Ma se invece è persistente, che cosa si può fare?

Viene ritenuta normale la stanchezza che si manifesta dopo un periodo di lavoro intenso, di stress o di sonno insufficiente. Per porvi fine, bastano il riposo e alcune notti ristoratrici. Una stanchezza persistente, invece, è un segnale d’allarme del corpo, come la febbre e il dolore, e pertanto non va trascurata.

Identificare la causa dell’affaticamento

Per rimediare alla stanchezza persistente, è essenziale determinarne la causa. Può essere il primo sintomo di una malattia (anemia, ipotensione, insufficienza tiroidea, diabete, focolaio di infezione, depressione, ecc.). Più recentemente, la COVID-19 e in particolare la “covida lunga” è stata associata a un affaticamento di lunga durata. Può anche essere un effetto collaterale dei farmaci (psicofarmaci, antistaminici, betabloccanti, ecc.). In caso di dubbio, non esitare a consultare il medico o il farmacista.

Più semplicemente, una stanchezza intensa e duratura può derivare da uno stile di vita e/o da un’alimentazione scorretti. Non lo si ripeterà mai abbastanza: l’alimentazione è strettamente legata allo stato di salute generale. Pertanto, la stanchezza persistente può essere dovuta a:

  • la disidratazione se non si beve a sufficienza;
  • il consumo insufficiente di glucidi complessi (pane, pasta, cereali, ecc.), la principalefonte di energia psicofisica;
  • l’apporto inadeguato di aminoacidi, necessari per la costruzione del corpo (processo che richiede un’energia notevole);
  • l’abuso di alimenti o bevande privi di valore nutritivo (dolci, fast food, alcol, bibite).

Allo stesso tempo, lo stress cronico e il fumo impoveriscono l’organismo di sostanze nutritive e quindi contribuiscono notevolmente all’affaticamento. Dormire poco o male compromette il processo di recupero dell’organismo e costituisce quindi un altro fattore aggravante. Infine, uno stile di vita sedentario o, al contrario, un allenamento fisico intenso senza un adeguato recupero, prosciugano l’organismo delle sue energie.

Recuperare rapidamente l’energia

Le soluzioni sono una logica conseguenza delle cause: bere molta acqua, adottare un’alimentazione equilibrata, gestire lo stress, rinunciare al fumo, concedersi un numero sufficiente di ore di sonno e di riposo, praticare un’attività fisica regolare.

In alcuni casi però risulta impossibile fare tabula rasa delle cattive abitudini, oppure le misure di igiene alimentare e di vita non danno i risultati attesi. Stando così le cose, è vivamente consigliato ricorrere a un preparato ricco di vitamine e minerali. Un vantaggio tutt’altro che trascurabile viene dall’aggiunta di preziosi aminoacidi e di ginseng, per una sferzata di energia.

Rita Ducret-Costa
Caporedattore di vitamag®, farmacista laureata all'Università di Bologna, nutrizionista e omeopata.

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